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Auguri per un Natale diverso!

Speravamo che quest’anno potessimo dimenticare il problema Coronavirus. Invece siamo alle prese con una situazione simile all’anno scorso. Ci ritroviamo “costretti” dalle circostanze a concentrarci sull’essenziale. Proviamoci! Forse mai come quest’anno sentiamo il bisogno di una compagnia. La regola del distanziamento ci ha fatto riscoprire l’esigenza insopprimibile delle relazioni e abbiamo compreso più profondamente l’importanza di un abbraccio, di una stretta di mano, di un bacio. Nell’incarnazione Dio si fa vicino, nostro compagno di viaggio. Così l’umano è abitato da Dio, da una presenza d’Amore che ha messo la sua tenda dentro di noi, nei nostri cuori. Le persone, ciascuna nella sua singolarità e tutte insieme, diventano abitazione di Dio e sua immagine. L’uomo e la donna, il bambino, il giovane e il vecchio, possono essere guardati e amati come immagine di Dio, sua abitazione e luogo in cui incontrarlo. Noi siamo l’abitazione di Dio! Torniamo all’essenziale: riscopriamo le cose semplici. Il mistero del Natale porti Speranza a tutta la nostra comunità: a quanti vivono nel dolore e nella malattia; a quanti sono stati colpiti dalla crisi economica; agli anziani che più di altri risentono delle restrizioni dovute alla pandemia; ai ragazzi che hanno visto ridursi a zero ogni possibilità di socializzazione. Buon Natale di vero cuore a tutti voi! Il bambino di Betlemme, luce per il mondo, porti la pace vera nelle vostre case, giunga abbondante a chi ha maggiormente bisogno di consolazione e di speranza.

Don Daniele Vettor

Gerrit, il caravaggesco che sfidava Caravaggio, e il suo Natale dipinto nel  '600