ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
Nella Solennità dell’ Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui nella città di Nazareth l’ angelo del Signore diede l’ annuncio a Maria: «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’ Altissimo», e Maria rispondendo disse: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola». E così, compiutasi la pienezza dei tempi, Colui che era prima dei secoli, l’ Unigenito Figlio di Dio, «per noi uomini e per la nostra salvezza si incarnò nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo e si è fatto uomo», come si recita nel Credo. Il nome è dato in riferimento all’ annunzio dell’ angelo Gabriele a Maria circa la nascita del Messia, secondo il racconto del Vangelo di Luca. Considerata l’ importanza di questo annunzio, che si colloca al centro della storia della salvezza, cioè nella “pienezza del tempo”, la Vergine di Nazaret diviene l’ Annunziata. I nove mesi tra la concezione e la nascita di Gesù spiegano la data del 25 marzo rispetto alla solennità del 25 dicembre del Natale del Signore. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l'evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua. Cadendo comunque nel periodo di Quaresima, la data di questa solennità in alcuni anni viene trasferita. Questo avviene quando il 25 marzo cade nella Settimana santa (ad esempio, nel 2013 e nel 2016), nella Settimana di Pasqua o coincide con una Domenica di Quaresima (nel 2012) o di Pasqua (nel 2008). Le ricerche storiche stabiliscono che essa è sorta all’ interno della celebrazione del Natale, come conseguenza o come preparazione. È certo che “nella prima metà del VI secolo, la Chiesa di Costantinopoli celebra con solennità l’ Euaggelismòs (Annunciazione) il 25 marzo”, ciò si trasferirà a Roma e nella Spagna nel secolo seguente, sennonché nel 656 il concilio di Toledo istituisce la festa mariana del 18 dicembre. In tal modo si perde la correlazione cronologica con il Natale e con l’ idea che l’ Incarnazione, come la creazione del mondo, venga a coincidere con l’ equinozio di primavera. Nel Medioevo il giorno dell’ Annunciazione è in molti luoghi l’ inizio dell’ anno civile e punto di riferimento per la numerazione degli anni. Poi s’ impose il Natale come inizio dell’ era cristiana. Nel 1972 il Messale di Paolo VI nomina la festa come Annunciazione del Signore e ne dota la celebrazione di un ricco formulario; ma nell’ esortazione apostolica Marialis cultus (1974) la interpreta come “festività di Cristo e insieme della Vergine”.